Sinopsi e Nota di “Sogni d’acqua” – Edoardo Rebulla
Eduardo Rebulla – Sogni d’acqua – Sellerio editore Palermo,1999
“Anziché spostare qualcosa dall’ombra alla penombra cercando di fare luce in un mistero, il meccanismo qui offerto procede in direzione opposta: togliere luce e rendere misteriosa una vicenda apparentemente scontata. Dalla piena luce alla penombra” La vicenda apparentemente scontata cui Rebulla fa riferimento è il disastro aereo di Montagna Longa, dove il 5 maggio 1972 un volo diretto a Palermo si schiantò, provocando la morte di 115 persone – una tragedia che, almeno cronologicamente, aprì per Palermo un’epoca luttuosa di misteri e di veleni. Intorno a questo nucleo (l’ipotesi che a Montagna Longa non sia accaduto un incidente, ma il primo episodio di una stagione di violenza organizzata), si intreccia la storia di cinque personaggi il cui destino è unito dall’aver ciascuno perduto nel disastro “qualcuno che in realtà aveva già perso”. Una trama di circostanze li seduce e la loro, più che un’indagine, si profila come una resa al gioco delle premonizioni e delle coincidenze, sotto la regia di un enigmatico personaggio. E dalla resa – al pessimismo, al simbolismo di una vicenda di marchio inevitabilmente indecifrabile della realtà – più che una verità, e assai di più di un’inchiesta, emerge una rappresentazione della lunga agonia della città che Sciascia definì “irredimibile”.